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GAIA – Inside your mind [Trama e Video]

By Video No Comments

Ciao ragazzi, è stato davvero bellissimo realizzare questo progetto! Sono molto felice del lavoro che ne è venuto fuori, spero piaccia tanto anche a voi. Vi lascio con una breve chiave di lettura. 

 


 

Gaia è il racconto di un vuoto, la descrizione di una di quelle voragini di cui non si riesce a intravedere il fondo. Un burrone su cui ci sporgiamo impauriti, esitanti, e in cui ci tuffiamo perché non c’è altra scelta, perché in fondo ci dona sollievo quel volo. Tuffarsi nel nulla. Silenzio. Quest’epoca ci costringe alla non accettazione del dolore, o nei casi peggiori, alla sua spettacolarizzazione. Stiamo perdendo la capacità di allontanarci dalla folla urlante per assaporare le nostre lacrime che, così, corrono il rischio di acquistare valore solo se teneramente asciugate dagli altri. Immersi nella frenesia generale, è difficile vivere il dolore nella sua componente più intima e autentica, faccia a faccia con noi stessi. Ma basta chiudere gli occhi. Sentire il peso del mondo svanire sulle palpebre e ritrovarsi nella parte più profonda di se stessi, l’unico luogo in cui le facciate variopinte di milioni di città lasciano spazio a un bianco abbagliante e pauroso, in cui è finalmente possibile rendere quel dolore tangibile e, solo in questo modo, affrontarlo. Abbiamo cercato di raccontare cosa accade quando troviamo il coraggio di vivere lo smarrimento, di ritrovarlo in tutta la sua intensità nella nostra testa e di avvertirlo minaccioso nel suo immobile silenzio. E’ inevitabile cercare di scappare, ma la neve non ci lascia correre, ci trattiene, costringe il nostro passo ad un ovattato ritmo e quella maestosa coltre bianca riempie i nostri occhi impedendoci di resisterle. Ci troviamo nel luogo da cui è impossibile scappare perché, spesso contro la nostra volontà, fa parte di noi. Il luogo dove le lacrime diventano ghiaccio. E’ il silenzio della mente.

M.

 


 

Ditemi che ne pensate, o qui sotto nei commenti, o su facebook, o direttamente sotto il video. E soprattutto fatemi sapere se volete o meno il making of.

Baci baci,

Creations.